Edizione IV


EDIZIONE V

Scorri per vedere la mostra

Surf

Edizione VI

Surf

Surf

Mentre osservavo quell’indigeno penetrare su una piccola canoa le lunghe onde a largo di Matavai Bay, non potevo fare a meno di pensare che quell’uomo provasse la più sublime delle emozioni nel sentirsi trascinare con tale velocità dal mare”, così scriveva James Cook approdato a Tahiti nel lontanissimo 1777, testimoniando, inconsapevolmente, le antichissime origini del surf nella cultura polinesiana. Agli inizi del diciannovesimo secolo, il surf approdò dalle Hawaii prima sulle coste degli Stati Uniti e poi in Australia ed Europa. Con Tokyo 2020 diviene per la prima volta disciplina olimpica nella sua specialità più diffusa, lo shortboard, che prevede l’utilizzo di tavole di lunghe dimensioni caratterizzate da un’estremità appuntita che permette rapide manovre e cambi di direzione.

Vincitore

Rhys Bates

Scopri tutti i finalisti

Baseball e Softball

baseball e softball

baseball e softball

Le origini del baseball si perdono tra miti e leggende urbane: è probabile che lo sport si sia sviluppato come evoluzione del più antico cricket, importato dagli inglesi nelle colonie americane nella metà del diciottesimo secolo. Quello che è certo è che il baseball come lo conosciamo oggi nasce ufficialmente nel 1845, quando l’americano Alexander J. Cartwright pubblica il primo set di regole. È invece più facile tracciare la origini del softball, oggi disciplina tutta femminile: nel 1887 il reporter George Hancock inventa il baseball indoor che già dall’anno seguente inizia a essere giocato all’esterno. Dopo varie apparizioni ai Giochi, i due sport fanno ritorno alle Olimpiadi di Tokyo 2020, con il Giappone che, primo nella storia, si aggiudica l’oro in entrambe le discipline. Giocato sul “diamante” o su un campo in erba, da giovani promesse o da professionisti affermati, questo sport continua ad abbattere i confini di ciò che è impossibile solo all’apparenza.

Vincitore

Tetsu Chih-Ching Lee

Scopri tutti i finalisti

Karate

karate

karate

Nato in tempi antichissimi tra i monaci buddisti dell’isola di Okinawa e tramandato per lungo tempo all’interno di una ristretta cerchia di praticanti, il karate si è diffuso al di fuori del suolo nipponico a partire dal secondo dopoguerra ed è oggi una disciplina amata e praticata in tutto il mondo. Proprio in Giappone, ai Giochi di Tokyo 2020, ha esordito come sport olimpico nelle sue due specialità: il kumite, disciplina di combattimento, e il kata, dimostrazione di una sequenza di movimenti svolti con estrema rapidità e precisione contro un avversario immaginario. Dei 36 paesi rappresentati ai Giochi, ben 20 nazioni si sono aggiudicate almeno una medaglia, evidenziando l’universalità di questo sport.

Vincitore

Gökhan Taner

Scopri tutti i finalisti

Arrampicata Sportiva

arrampicata sportiva

arrampicata sportiva

Se la volontà di esplorare il mondo ha da sempre spinto l’uomo a puntare in alto fino a conquistare le più alte vette delle montagne, l’arrampicata sportiva nasce come vera e propria disciplina solo nel 1985, in Italia. A Tokyo 2020 fa il suo esordio olimpico con tre diverse specialità: il lead che, ispirandosi alle scalate in ambiente naturale, premia l’atleta che raggiunge il punto più alto su una parete di quindici metri; il boulder, che si svolge su pareti più basse, di circa due metri, e che prevede poche ma decisive prese; la più recente speed, l’arrampicata di velocità che vede sfidarsi due atleti in contemporanea.

Vincitore

Julia Cassou

Scopri tutti i finalisti

Skateboard

skateboard

skateboard

E’ la costa californiana a dare i natali allo skateboard, nato nei primi anni ’50 dall’idea di un gruppo di surfisti che, stanchi di dover aspettare la mareggiata giusta per allenarsi, ripiegarono sull’uso di tavole di legno dotate di ruote. A Tokyo 2020 due sono le specialità riconosciute: lo street, in cui acrobazie di difficoltà varia per velocità e altezza vengono eseguite su un percorso simile a una strada cittadina, e il park, che si svolge all’interno di vasche con salite e ripide curve, che ricordano le piscine svuotate di Venice Beach utilizzate dai primi skater. Che sia su una tavola adattata o su una sedia a rotelle, lo skateboard non finisce mai di stupire con le sue evoluzioni acrobatiche e trick sempre più spettacolari!

Vincitore

Max Dunlap

Scopri tutti i finalisti

Torna all'inizio

In collaborazione con:

Olympic Solidarity

info@fondazionegiulioonesti.it

+390636857933/4

© Fondazione Giulio Onesti | Powered by AXTERISCO | Privacy e cookies policy